Lunedì 2 marzo, insieme ad altri 7 Digital Champion sardi, sarò a Roma per incontrare il Ministro Marianna Madia e lo staff tecnico dell’Agenzia per l’Italia Digitale sul tema FATTURAZIONE ELETTRONICA.
Quando “una manciata di anni fa”, da studentessa al quarto anno di scienze politiche a Cagliari, preparavo l’esame di Diritto Amministrativo II col il prof Giovanni Duni, ideatore dell’atto amministrativo in forma elettronica e che a lezione iniziava a trasmetterci quelli che allora non potevano che essere dei rudimenti di “tele-amministrazione” (si chiamava così allora quel processo basato su regole precise che garantivano l’autenticità dell’atto amministrativo sviluppato elettronicamente), non avrei mai immaginato che quelle, per me, affascinanti, argomentazioni e teorie che in quel momento parevano essere tanto fantascientifiche e utopisticamente irrealizzabili, avrebbero visto la luce non solo teoricamente ma anche praticamente ben quasi 20 anni dopo, il 31 marzo del 2015 termine a partire dal quale tutte le amministrazioni pubbliche non potranno più accettare né pagare prestazioni o servizi se non dietro l’inoltro di una FATTURA ELETTRONICA.
Men che meno avrei immaginato allora che sarebbe stato un Ministro in persona, per giunta donna e per giunta tanto giovane (ha solo 34 anni!!!!), il Ministro Marianna Madia, ad “aggiornarmi” in ultima battuta su questa importante rivoluzione che coinvolgerà tutti: lunedì 2 marzo sarò a Roma, al Tempio di Adriano, sede storica della Camera di Commercio di Roma, insieme a Riccardo Luna e ad altri 109 Digital Champion provenienti da tutta Italia (sono stata scelta per la mia formazione e rappresenterò la Sardegna insieme ad altri miei 7 fantastici colleghi sardi), alla quale potremo rivolgere tutte le domande e le curiosità possibili relative alla fatturazione elettronica tenendo conto che poi nei nostri territori trasmetteremo tutte le informazioni acquisite grazie a lei e allo staff dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Emozionata? Si, tanto.
Mi preme però qui sottolineare l’importanza dell’introduzione della fatturazione elettronica che come prima cosa abbatterà in maniera importante la spesa sia per le Imprese che per la PA; si pensi che ogni anno l'amministrazione centrale produce 110 milioni di documenti; i costi sono dell'ordine di grandezza del 2% del PIL italiano. Solo “dematerializzando” il 10% di questi documenti si possono ottenere benefici dell'ordine dei 3 miliardi di euro all'anno: il valore di una manovra economica. Di tutti questi documenti, LA FATTURA è uno dei documenti cartacei più diffusi (in Italia ne vengono prodotte 1,4 miliardi ogni anno con un costo medio unitario di 7 euro, pari ad un costo totale di 10 miliardi di euro). Chi emette la fattura "analogica", cioè su carta, ne deve conservare una copia stampata e anche chi la riceve la deve stampare e conservare e a questo si aggiungono i costi per imbustamento, smistamento e spedizione e di eventuali altre copie cartacee conservate in vari reparti dell'azienda di medie dimensioni. La FATTURA ELETTRONICA è invece un documento informatico elaborato in un formato che crea un immagine digitale del documento non modificabile al quale viene apposta la firma digitale in un unico documento non replicabile, non rischiando pertanto di vedere emesse più fatture per la medesima prestazione (fenomeno ahimè diffusissimo con la fattura cartacea).
Il punto è “attrezzarsi” perché questo passaggio epocale per lo snellimento delle procedure amministrative, avvenga nella maniera meno traumatica possibile, soprattutto per i piccoli imprenditori. Gli strumenti ci sono basta farli conoscere, ed è questo che farà la rete dei Digital Champion sui territori. A breve fornirò notizie sugli incontri che si terranno sul nostro territorio col patrocinio delle Camere di Commercio.