Angelo Loi è una delle persone più illustri di Dorgali. Anzi di più, della Sardegna. Vent'anni fa ha lasciato la nostra isola per andare lontano lontano. Giovane laureato in Scienze Agrarie, era stretto per lui il mondo accademico isolano. Era il 1987. Loi pensava già in grande, aveva idee innovative, un gran desiderio di rendersi utile alla società con nuove scoperte e intuizioni. Così sceglie di emigrare in un mondo nuovo, in Australia, a Perth, nella riviera occidentale. Là dove contano le competenze per andare avanti e affermarsi nella vita. Là dove si è incoraggiati ad approfondire le proprie qualità professionali per metterle a servizio degli altri. Là dove valgono i propri esperimenti e le proprie pubblicazioni scientifiche.
Era come una giacca stretta il nostro ambiente per uno come Angelo Loi. Così nel 1991, umile ma coraggioso, lascia le sicurezze della propria terra e con la giovane sposa di Ozieri si avventura nel Nuovissimo Continente. Davanti ai suoi occhi non più tancati ma estese praterie, non più muretti a secco che delimitano la mente ma campi senza confini. Orizzonti che fuggono sempre più lontano. Infatti in Australia l'estensione media di un'azienda agricola è di seimila ettari, ma vi sono anche aziende di trentamila ettari. A Perth, per le sue qualità professionali, diventa subito ricercatore presso il Dipartimento di Agricoltura del Western Australia, dove si occupa dello sviluppo dei nuovi sistemi agricoli ecosostenibili e della selezione di nuove specie di leguminose per un'area a clima mediterraneo.
Il problema di quei terreni è che piove sempre meno e quindi diventano sempre più acidi e improduttivi. È il fenomeno della desertificazione i cui prodromi si vedono anche da noi. Quindi bisogna cercare di inventare nuove modalità di coltivazione e sperimentare nuove piante che si adattino alle nuove condizioni climatiche. In quel territorio del Western Australia, otto volte l'Italia con solo 2,5 milioni di abitanti, vi sono da salvare 25 milioni di ettari, di cui il il 60% a grano, colza e orzo e il 40% a pascolo. Terreni da strappare alla siccità e all'incuria.
La strategia di Loi è indirizzata a cercare nuovi sistemi di aratura meno dispendiosa e nuove cultivars di specie erbivore. Su entrambi i fronti la sua è risultata una strategia vincente. Bisogna arare i campi non più in maniera profonda ma superficiale, a 4-5 centimetri. Così la sostanza organica del terreno non viene sotterrata in profondità e resa quindi inutilizzabile. E inoltre si risparmia carburante, manodopera e si blocca l'erosione del terreno.
Loi va in giro per il mondo, dal Cile alla Grecia, a prelevare piante che vivono in ambienti aridi e con i suoi esperimenti li adatta al clima australiano. Nascono così nuove cultivars che oggi crescono in vari milioni di ettari per il foraggio degli ovini che in Australia sono circa 65 milioni di capi. Senza queste ricerche oggi quegli immensi terreni sarebbero aridi, improduttivi e destinati all'abbandono. Queste leguminose da pascolo fanno parte della specie del trifoglio come Biserrula, Prima, Erica e Margurita. È la scienza messa a servizio dell'uomo, l'intelligenza per creare condizioni migliori per rendere vivibile la terra che si va impoverendo a causa del cattivo uso che ne facciamo. Loi lavora per uno sviluppo ecosostenibile, perché nel suo lavoro guarda sempre verso il futuro, verso un destino dell'uomo reso migliore dalla scienza.
Nella Sala Consiliare il Rotary Club di Dorgali ha conferito ad Angelo Loi il premio “Orgoglio Professionale”. Giunto alla XVI edizione il premio “Orgoglio Professionale” viene donato ogni anno a un dorgalese che si è distinto per le sue qualità spiccate nelle Arti e Mestieri. Precedentemente sono stati premiati uomini e donne che si sono distinti per la loro dedizione al lavoro, per la loro intraprendenza e creatività. In tal modo sono stati anche di esempio ai giovani. Sono stati insegnanti, medici, orafi, ebanisti, costruttori di carri, pasticcieri, fioriste, pastori, scultori, pittori, albergatori. Quest'anno è toccato all'agronomo Angelo Loi. Gente che ha precorso i tempi, che si è lanciata sempre in avanti. Ha rischiato ed è risultata vincente.
Loi ha parlato del risvolto pratico delle sue ricerche e dei traguardi raggiunti. È intervenuto anche Richard Sellers, Direttore Generale del Settore Minerario dell'Australia Occidentale, che ha trattato delle risorse delle materie prime e del rispetto dell'ambiente. Antonio Fronteddu Berritta, presidente del Rotary Club di Dorgali, ha donato a Loi la targa del premio opera dell'artista Pier Paolo Piredda. Angelo Loi era contento di essere ritornato nella sua terra, alle sue radici, nella sua Dorgali. È qui che è nata la sua determinazione, che si è forgiata la sua volontà. In queste strade e in questi rioni è cresciuto. È qui che si è formato e la sua personalità è divenuta grande. È qui che è stato educato e ha assimilato i veri valori della vita. I valori che ora, insieme alla moglie, continua a trasmettere ai suoi due figli.

