Sin dal mese di maggio, dopo la delibera n. 11 del 14 maggio 2015 con la quale era stato deciso di vendere i terreni di Oddoene, sgravati da uso civico, per un  valore € 7950,00 ad ettaro, avevamo posto ai nostri amministratori una serie di domande rimaste senza risposta in ordine al valore errato di tale perizia.

Il giorno 20 luglio, in un’assemblea convocata dai nostri silenti amministratori, finalmente il Sindaco rivelava ai Dorgalesi: <<La stima dell’Agenzia delle Entrate è errata!>>.

Dalla riunione emergeva che grazie ad un “eroico” benefattore, che presentava la sua soluzione al Sindaco ed alla Giunta con una lettera protocollata il 15 luglio, si era riusciti ad evitare che un valore di stima - a dir poco folle - di € 7.950,00 ad ettaro per la proprietà e € 285,00 all'anno di affitto, già condiviso e accettato dai nostri amministratori schierati acriticamente con l'Agenzia dello Stato, trasformasse le famiglie Dorgalesi nel bancomat del  Comune, che pensava di incassare circa sette milioni e mezzo di euro. Infatti insieme alla “rivelazione” del clamoroso errore, veniva presentata un'ipotesi di stima, curata da un nuovo perito, incaricato e supponiamo pagato dall'anonimo  benefattore.
Con le sollecitazioni di un articolo di stampa del 28 giugno, siamo certi di avere ispirato  qualche
Amministratore, che ha inventato la buffonata dell’anonimo benefattore, per trovare una soluzione al disastro creato con la delibera approvata, interrompendo cosi  il silenzio di 42 giorni.

L’assemblea del 20 luglio si concludeva con la decisione di costituire una commissione per valutare la nuova perizia presentata, prima di procedere con il Consiglio Comunale. Nonostante questo impegno preso pubblicamente dal sindaco, notiamo con stupore che, al secondo punto dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale, convocato per  oggi 27 luglio, è prevista la “determinazione del canone d’affitto terreni di Oddoene”, ciò in contrasto con la decisione presa in assemblea.

Ma definire i canoni di affitto significherebbe agire tenendo conto di una ripartizione in zone dal diverso valore, non ancora discusse dalla commissione appena concordata.  Ciò  sarebbe estremamente scorretto posto che le fasce di prezzo dell'affitto devono necessariamente coincidere con quelle di acquisto. 

La gestione della questione Oddoene è stato l’esempio di come non sia stata fatta  buona amministrazione, nel metodo e nel merito. La mobilitazione e partecipazione popolare, per nulla anonima, ha evitato che un errore, ancorché compiuto da una Agenzia Fiscale dello Stato, non dovrebbe mai essere subito acriticamente dall'Amministrazione Comunale.
Ciò che si stava verificando, senza la mobilitazione popolare, sarebbe stato lo spostamento virtuale dalle tasche delle Famiglie Dorgalesi alle casse del Comune di circa cinque milioni di euro.

Se fosse vera la storiella dell'anonimo benefattore, rileviamo come questa nostra amministrazione abbia avuto bisogno di immaginari super eroi per risolvere la questione di Oddoene. Questo ci fa ben sperare che le prossime questioni: Area Marina Protetta ministeriale, Società Mista, palazzo Ticca, etc., saranno affrontate da un altro anonimo benefattore.

Tutto questo perché, Dorgali merita di più!